Nocciole turche - Rischio salute e produzione italiana

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Allarme della Coldiretti per la salute dei consumatori e per l'economia agricola italiana.
Il Consiglio Ue ha dato il via libera alla proposta della Commissione di innalzare i limiti attualmente in vigore in Europa, "aprendo la strada all`arrivo in Italia anche delle nocciole turche" che, guarda caso, si sono distinte proprio per

gli "elevati livelli di contaminazione".
La decisione di raddoppiare il contenuto massimo ammissibile di aflatossine tossiche nella frutta secca, in commercio nell'Unione Europea, mette a rischio la salute dei consumatori e danneggia gli agricoltori nazionali impegnati a garantire la qualita' della produzione in Italia, che è leader europea nelle coltivazione di nocciole.
La mancata opposizione del Comitato dei Rappresentanti permanenti dei 27 Stati membri presso l'Ue all'innalzamento dei limiti attualmente in vigore in Europa, non solo danneggia gravemente l'economia dei produttori italiani, oltre che la salute dei consumatori, ma darà comprometterà inevitabilmente gli equilibri esistenti raggiunti dopo tanti anni di sensibilizzazione. Per anni si è lavorato per convincere gli agricoltori a rispettare l'ambiente e la salute dell'uomo, evitando il più possibile i trattamenti chimici, magari rinunciando ad una parte di raccolto a favore di una qualità superiore, che nel tempo avrebbe ripagato.
Oggi, uno schiaffo violento arriva in faccia a quegli agricoltori che avevano già maturato una convinzione di rispetto, quegli agricoltori che avevano sperato in un riconoscimento al prodotto di qualità.
Secondo la Coldiretti, infatti, le nocciole turche conterrebbero le "aflatossine"; tossine prodotte da alcuni tipi di muffe che possono essere presenti in arachidi, nocciole, mandorle e pistacchi che secondo gli esperti hanno effetti potenzialmente cancerogeni".

MA COSA SONO LE AFLATOSSINE?
Le aflatossine (o afflatossine) sono micotossine prodotte da specie fungine appartenenti alla classe degli Ascomiceti (genere Aspergillus) oppure da alcune muffe.
In condizioni ambientali favorevoli le spore degli Aspergillus germinano e successivamente colonizzano svariate tipologie di alimenti, quali granaglie, mais, arachidi ed altri semi oleosi.
Il termine aflatossina deriva proprio dall'Aspergillus flavus (A. flavus), responsabile della prima epidemia da micotossine documentata, riscontrata nel 1961. Tale epidemia si diffuse a partire da una partita di farina di arachidi contaminata e, ignorandone le cause, venne in un primo momento chiamata Malattia X del tacchino (Turkey X disease).
Alcune aflatossine sono fortemente sospettate di indurre mutazioni nel DNA e quindi "cancerogenesi".
L'azione mutagena delle aflatossine è legata alla formazione dell' epossido, un intermedio metabolico che forma legami covalenti con la catena del DNA. 

Secondo statistiche, le nocciole turche vengono importate nei paesi della comunità europea, e che una nocciola su tre utilizzata dall'industria italiana proviene proprio dalla Tuschia.
Ma queste importazioni hanno grossi problemi di contaminazione da aflatossine e nei primi nove mesi del 2009 ben 56 partite di nocciole provenienti dalla Turchia sono risultate contaminate in diversi Stati dell'Unione.
A dire il vero, però, tutti sapevano e tutti tacevano sul rischio Turchia, non tanto sulla tossicità del prodotto, ma sulla qualità del prodotto vero e proprio, visto che la coltivazione in Turchia avviene senza regole restrittivie.
Il consumo di nocciole e di frutta in guscio in generale è rilevante in Italia considerato che tale prodotto è presente oltre che nelle note creme alla nocciola, in biscotti, wafer, merendine, barrette energetiche, muesli e yogurt che sono entrati a far parte delle abitudini alimentari degli italiani, soprattutto tra i giovani ed i bambini che oltretutto risultano quelli maggiormente esposti, in virtu' anche del loro basso peso corporeo.
L'aumento dei limiti - denuncia la Coldiretti - serve solo a favorire le importazioni di un prodotto di bassa qualita' e sicurezza, causando un rischio per i consumatori comunitari e un grave problema per i produttori italiani, che subiscono una concorrenza sleale da parte di Paesi dove non solo non si applicano pratiche agronomiche corrette, ma si utilizzano fitofarmaci vietati in Europa.
E cio' anche perche' non esiste l'obbligo di etichettatura del prodotto trasformato.

Della Turchia ne avevamo parlato in questo Blog in un articolo (leggi) qualche anno fa, mettendo in evidenza il rischio che la Turchia rappresentava, e rappresenta, per i paesi ue, poiché essendo il maggior produttore mondiale di nocciole con circa 650.000 tonnellate annue e di stoccarne circa 250.000 ogni anno, è capace di mettere in ginocchio l'economia legata alla nocciola, abbassando i prezzi, magari per il solo scopo di svuotare i magazzini di stoccaggio.

Ma... Cosa accadrà quando la Turchia verrà accettata nella comunità europea?

 

Di Admin (del 19/01/2010 @ 20:15:08, in agricoltura, linkato 1028 volte fino al 31/12/2010)



Commenti
# 1

E' una storia vecchia che pesa sulle nostre sp***e. Noi dobbiamo rispettare ele leggi e pagare profumatamente gli operai. La Turchia manda le schifezze che produce con due soldi perché la manodopera costa proprio poco. Chi si ingrassa sono sempre i soliti. Quelli che spettano solo le nostre nocchie per commercializzarle ed arricchirsi. Per tanti anni è andata bene anche a noi però i tempi so diversi e dobbiamo capire tante cose, per esempio che dovremmo essere noi a dare le condizioni se no il prodotto lo mandiamo dove ce lo pagano di più.
Di  Luigi (inviato il 20/01/2010 @ 12:21:13)
# 2
E vero quello che dite? Che un terzo delle nocciole un terzo delle nocciole usate dall'industria italiana sono turche?
Che schifo.
Di  Elena (inviato il 20/01/2010 @ 13:28:40)
# 3
Ecco, invece de contestà sempre i caprolatti che usano diserbante, guardate chi è peggio.
Di  Giuseppe (inviato il 20/01/2010 @ 14:59:43)
# 4
State tranquilli che tanto c'è sempre chi cade in piedi
Di  Gigi (inviato il 20/01/2010 @ 19:39:44)
# 5
Parlate, parlate e parlate. Ve lamentate sempre senza guardarvi intorno. C'è chi ce tratta meglio e alla fine, dopo che c'hanno pagato ce dicono pure grazie. Dove consegnavo prima non ho mai ricevuto un grazie.
Di  caprolatto (inviato il 21/01/2010 @ 12:51:23)
# 6
A me piacerebbe sapere quali produttori della zona tengono conto del rispetto ambientale e quanti invece se ne fregano e escono dal consorzio o da Frascò con scatoloni di pesticidi, disseccanti ecc.... Qualcuno va da Cecchini perchè ha piu scelta di trattamenti, ce l'ha piu forti. La vecchia legge 2078 è servita solo per ottenere contributi, infatti la pollina non la usava mai nessuno, tutti utilizzavano concimi chimici e antiparassitari e oggi ci lamentiamo dei turchi perchè ci intaccano il portafogli e mettiamo avanti la scusa della salute ecc. ecc.
Facciamo un bell'esame di coscienza prima di accusare a destra e a sinistra.
Di  Caprolatto (inviato il 22/01/2010 @ 12:48:06)
# 7
Ciao caprolatto, sono il caprolatto che ha lasciato il commento prima di te. Lo sai che hai ragione? Forse tutta sta lagna è perché qualcuno guadagna meno con l'importazione delle nocciole turche. Ma chi?
Di  caprolatto (inviato il 22/01/2010 @ 15:40:06)
# 8
OOOOO avario da compra un pezzo de nocchieto che me confina ,bello coccelo e 1/2 gentile pure 2 piante de berrettò .A quanto so rivvati li nocchieti?!?!?!
Di  un tipo prettamente contadino (inviato il 22/01/2010 @ 19:15:10)
# 9
Chi commercia con il prodotto sicuramente ha convenienza a lavorare nocciole turche, perché le paga molto meno, le mescola a quelle caprolatte con una percentuale 30-70, ed ecco fatto, chi se ne accorge? Poi lo stesso commerciante compra le nocciole agli agricoltori togliendo il marcio e il guscio che se lo rivende a circa 15 euro al quintale. Poi vanno considerati contributi da vari enti per varie ragioni, spesso futili, ed ecco che a fine anno il fatturato cresce, eccome se cresce. Avete capito come se fanno i miliardi?
Di  Roberto (inviato il 24/01/2010 @ 15:16:13)
# 10
ma lo sapete che giro d'affari c'è intorno alle nocchie? Ce l'avete un idea de quanti soldi macinano i due caprolatti che comprano le nostre nocchie?
Saranno pure bravi però non è solo bravura.
Di  Mario (inviato il 02/02/2010 @ 16:58:55)
# 11
Mario, informaci tu su quanti soldi macinano i due caprolatti comprano le nostre nocchie.
Grazie.
Di  Pippo (inviato il 04/02/2010 @ 15:46:34)
# 12
basta leggere i bilanci chissà perche hanno fatto il record di fatturato quando il prezzo delle nocciole 2 anni fa ha registrato il minimo ??
Di  libero mercato (inviato il 04/02/2010 @ 16:18:01)
# 13
magia, libero mercato, magia
chissà perché i produttori non possono dire lo stesso?
c'è uno squilibrio troppo elevato tra il prezzo al produttore e il prezzo di rivendita
una cosa è certa che se s'ingrassa un ingranaggio solo prima o poi qualcuno se rompe
Di  manuelgarco (inviato il 04/02/2010 @ 16:44:48)
# 14
per manuelgarco io non ho mai visto un commerciante scendere in prima linea per difendere i produttori (mi riferisco al mercato turco con ovvia almeno per qualcuno discesa dei prezzi ) forse le cose vanno viste diversamente : e se l'intervento turco con misure volte ad integrare direttamente i produttori faccesse alzare il prezzo invece che abbaterlo ?? chi andrebbe a raccogliere le nocciole con un prezzo di realizzo vicino minimo se stando a casa si realizza di piu??
Di  libero mercato (inviato il 04/02/2010 @ 16:55:53)
# 15
Libero mercato io non ho capito quello che hai scritto. Me lo potresti rispiegare per favore?
Di  gabrielgarco (inviato il 04/02/2010 @ 17:43:43)
# 16
QUANTO COSTA UN ETTARO DI NOCCHIETO? GRAZIE
Di  **Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.** (inviato il 10/05/2010 @ 13:45:38)
# 17
ma è vera la storia che vogliono espropiare le zone agricole che costeggiano il lago di vico?? grazie!?? è vero?? o è una bufala!! grazie attendo risposte...
Di  mirco luna (inviato il 10/05/2010 @ 18:55:16)
# 18
Scusa, chi te l'ha detto? E perchè poi dovrebbero farlo?
Di  Mah... (inviato il 10/05/2010 @ 22:29:50)
# 19
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Di  ogglpghkhzu (inviato il 01/01/2011 @ 02:11:12)

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