Che strano Natale, questo Natale

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Un Natale decisamente sotto tono e non solo economicamentemt_ignore.
Sarà per la crisi? Sarà perché c'è più gente che soffre? O sarà perché le speranze svanite diventano delusioni?

Certo è che gli addobbi di una volta, quelli che sprizzavano allegria dei commercianti, dei cittadini e dei bambini non ci sono più.
Una volta vedevi le vetrine  disegnate con l'ovatta o spruzzate con la neve delle bombolette.
Una volta si vedevano tante luci colorate che lampeggiavano quasi in ogni balcone, fiocchi rossi, festoni, ghirlande alle porte.
Ogni decoro si faceva per noi e per gli altri.
Una volta, non sempre, si vedeva girare qualche stravagante Babbo Natale che regalava caramelle ai bambini, panettoni agli anziani.
Una volta si dava più importanza all'atmosfera Natalizia. Era più forte il senso di appartenenza alla comunità e ci si accontentava di poco.
Anche se ognuno era in casa con la propria famiglia sapeva che fuori, per strada o in un'altra casa, c'era un amico, un parente, un caprolatto che stava vivendo il Natale.
Oggi, tutto questo sta svanendo e forse non siamo neanche più capaci di recuperarlo.
A Caprarola, quest'anno, non abbiamo neanche le luminarie e per fortuna, anche se in ritardo, lunedì è stato addobbato l'albero... un albero strampalato fatto quasi per forza ma c'è.
Dove sono svanite tutte quelle partecipazioni? E perché?
La crisi sicuramente farà la sua parte abbassando il morale e gli entusiasmi. Però credo che la visione debba essere più ampia e più storica, cercare di capire come si è lavorato in questi anni per mantenere le tradizioni, stimolare i cittadini, entusiasmare i commercianti, mantenere la coesione.
Quel che appare dal di dentro, ma anche dal di fuori, è che questo paese stia ormai vivendo una inarrestabile agonia. Il centro storico si è svuotato di caprolatti ed è in buona parte abitato da "stranieri", immigrati dai paese dell'est e da marocchini... e per fortuna che ci sono loro altrimenti sarebbe una vera desolazione. Molte attività commerciali si sono trasferite alla Paradisa, altre addirittura a Ronciglione, ma la maggior parte hanno abbassato la serranda, per sempre. L'ultima ha chiuso pochi giorni fa, il negozio di scarpe in piazza del Comune.
Si, direte, queste cose ce le hai già dette, cosa c'è di nuovo?
Avete ragione, le ho già dette, ma da quando ne abbiamo parlato cosa è cambiato? L'emorragia continua, chi aveva visto il miraggio del paese delle meraviglie rivende la casa e scappa, le  case in vendita aumentano e nonostante le loro quotazioni calino a picco nessuno compra.
I migliori, dicono usando un luogo comune, se ne vanno, scappano da Caprarola. Sono molti ormai quelli che hanno messo radici altrove, in provincia o molto lontano, e quando ti confronti con loro ricevi le stesse esternazioni: qui non si va avanti, non c'è futuro, non c'è crescita.
Solo le nocchie, si, il mercato delle nocchie cresce a dismisura.
Qualcuno si chiederà perché scrivo queste cose, perché mi preoccupo tanto di come sta andando il paese, ed in parte lo capisco pure ma...
L'aspetto peggiore del nostro stato è proprio questo, chiedersi il perché un cittadino lamenta lo stato delle cose, sorprendersi quando si sollevano questioni che nessuno vuole affrontare.
Cosà c'è che non vi quadra? Cosa c'è di così complicato da capire?
Il paese sta morendo, punto.
Io voglio bene al mio paese, anzi... oso dire che amo il mio paese, vedere questo stato delle cose mi addolora molto. Di più mi addolora vedere che tante cose potrebbero essere fatte per rivitalizzare il centro storico, a maggior ragione che siamo tra i borghi più belli d'Italia, ed invece perdiamo tempo prezioso, per noi, per i commercianti, per i cittadini ma soprattutto per i giovani sfiancati da tante speranze che puntualmente svaniscono.
Qualcuno dirà: come la vedi nera, non è vero che non si fa nulla, è stato fatto... fatto... fatto...
Si, probabilmente  è vero, qualcosa è stato fatto.
Vedere però che le cose più ovvie per portare un po' di gente nel centro storico, parlo di turisti ovviamente, quelli che potrebbero dare una boccata d'ossigeno ai pochi commercianti rimasti, ai ristoratori e ai bar, vengono puntualmente snobbate. Qualcuno dirà che non è vero nulla. Bhè, se la matematica non è una opinione e se 2+2 fa quattro...
E' tutto dimostrabile e questo fa ancora più male perché il dubbio non da certezze, ma la realtà si. Potremmo cominciare dal 15 dicembre in occasione del Nocciola Day, giornata nazionale (non festa caprolatta), giornata nazionale dedicata alla nocciola, alla sua valorizzazione e promozione, ed al suo sfruttamento per creare un indotto turistico. Quindi un evento importante che avrebbe beneficiato anche della pubblicità nazionale. Bastava organizzare qualche iniziativa anche poco impegnativa e promuoverla. In Italia sono state molte le località che hanno organizzato eventi per il nocciola day, anche a Roma c'erano iniziative. A Caprarola che è una delle aree di produzione più importanti in Italia, che può offrire valori aggiunti importanti come il Palazzo Farnese, il lago di Vico e beneficiare della vicinanza con Roma (3 milioni di abitanti), non ha fatto nulla o quasi. Si è stampata una locandina attaccata in qualche esercizio di Caprarola, in cui si informava che per nocciola day si potevano degustare menù a base di nocciola in 4 ristoranti locali, con tanto di nome... e perché 4?
E tutti gli altri ristoranti o pizzerie sono figliastri? E tutti quelli che vendono prodotti tipici? E tutti i negozi di alimentari che avrebbero potuto vendere prodotti alla nocciola? E tutti i bar che potevano fare caffè e cappuccino alla nocciola? Niente.
In compenso  domenica mattina in piazza del Comune è stato allestito un banchetto con qualche prodotto alla nocciola, senza avvertire i passanti, senza farsi notare, senza promuovere il prodotto come dovrebbe essere fatto in uno stand, ma in effetti non c'era neanche quello. L'albero di Natale spoglio, il Cantinone, che ospita il mercatino artigianale, chiuso.
Questi sono solo alcuni esempi, ma la lista è lunga e gli addetti la conoscono bene.
So che qualcuno s'incazzerà, ma ragazzi... se sto dicendo falsità fate bene a prendervela, anzi insultatemi, ma se sto dicendo il vero ve la dovreste prendere con voi stessi non con chi vi fa notare storture. Perché il desiderio di tutti, credo, è quello di vedere che le cose vengono fatte e che funzionano per il bene di tutti. Stare qui a ribattere il lavoro degli altri è davvero antipatico come è antipatico sentirsi criticare, lo so perfettamente credetemi.
Ma ritorno al senso di questo articolo: ci interessa recuperare Caprarola o no? Vogliamo fare tutti per il bene del paese o no? Vogliamo programmare o no? E allora basta con i teatrini personali, non c'interessano più.
Troppo spesso ci atteggiamo sopra agli altri, ma basta guardare i comuni limitrofi per vedere che gli altri le cose le fanno veramente, magari modeste, semplici, ma le fanno. Del resto noi siamo gente semplice e non cerchiamo gli effetti speciali.
Io non sto contro nessuno e non voglio condannare nessuno ma chi ha delle responsabilità è bene che se le assuma. Inoltre quella striscia tanto fastidiosa di cui si parlava tempo fa è ancora li, anzi nel frattempo è diventata continua e doppia.
Spero tanto che ciò che ho scritto qui sopra non scateni una guerra ma che sia preso come un invito a fare meglio e di più, e soprattutto in fretta, per l'interesse di tutti e per il bene di Caprarola, perché il tempo passa ma le scadenze rimangono ed aspettano finché non le hai pagate, iva, imu, tarsu, tares, tasse varie, anzi aumentano, mentre gli incassi diminuiscono.
Già, dimenticavo che chi ha uno stipendio garantito a fine mese questi problemi non li ha e forse non li capisce.
Provate ad analizzare il bilancio di un commerciante di Caprarola (non di nocciole ovviamente), confrontatelo con il reddito dichiarato e con il reddito medio nazionale... magari vi spaventerà un po' ma tutto vi apparirà più chiaro.
In attesa di nuovi sviluppi e di un 2014 migliore, auguro a tutti un Felice Natale.


Maurizio Vecchi

PS
Come sempre, se ho dato notizie errate sono sempre pronto a rettificare e a chiedere scusa.
Chiunque  voglia intervenire apportando la sua opinione o la sua versione, può farlo liberamente, anzi...
Più partecipate, meglio è.

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