La storia di un bombardiere americano caduto nella Tuscia

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b_0_200_16777215_00_images_stories_articoli-2015_oltreil-lago-libro.jpg22 agosto: Presentazione Libro "Oltre il lago... fino a Vaziano". Tra i vari episodi, anche la vicenda del pilota che venne salvato e nascosto ai tedeschi per oltre quattro mesi a Caprarola (da Biagio e Giuseppe Stefani) nel casale di Vaziano.

... di Mario Di Sorte e Claudio Biscarini. Tra i vari episodi intrecciati tra loro, anche la vicenda del pilota del B-17f che venne salvato e nascosto ai tedeschi prima a Canepina (dalla famiglia Tosti) e per oltre quattro mesi a Caprarola (da Biagio e Giuseppe Stefani) nel casale di Vaziano, località situata appena fuori Caprarola.
Il volume, pubblicato da Aska edizioni, è frutto di una lunga e approfondita ricerca e contiene immagini e documenti sulla seconda guerra mondiale.

L’incontro è promosso dal comune di Caprarola e dalla pro loco con il patrocinio del club Unesco Viterbo Tuscia.

Tutto inizia con la missione di un bombardiere americano, una fortezza volante partita dalla base di Amendola, in Puglia, e diretta a Certaldo, in Toscana, che durante la seconda guerra mondiale precipita nel lago di Bolsena.

Dopo numerosi sforzi e altrettante collaborazioni, Di Sorte riesce a organizzare il recupero della torretta di quello che si rivelerà un B-17f americano (oggi esposto all’interno del museo territoriale del lago di Bolsena, nel castello Monaldeschi), caduto lì il 15 gennaio 1944.

L’equipaggio abbandonò l’aereo gettandosi col paracadute e la fortezza si inabissò nello specchio d’acqua in provincia di Viterbo.

Il libro, oltre a ripercorrere passo passo la storia dell’equipaggio, mostra uno spaccato dell’Italia in quegli anni di guerra, divisa tra il sud ormai liberato e il centro-nord che avrebbe dovuto attendere la liberazione ancora per quasi un anno.

Nel volume – spiega Mario Di Sorte – riporto le storie dettagliate di famiglie intere che, rischiando quotidianamente la pelle, accolgono militari sbandati, aviatori alleati abbattuti dalla contraerea o dai caccia tedeschi, soldati evasi dai campi di prigionia eretti in Italia. Uomini braccati, taluni feriti magari solo nell’animo, diventano addirittura per mesi parte integrante, seppure occultata, di quella gente. A dispetto delle bombe alleate che cadono sulle loro teste, delle case distrutte e dei parenti rimasti uccisi, queste donne e questi contadini accolgono gli stranieri con coraggio e con affetto senza mai vedere in quei poveri cristi scesi dal cielo gli autori di tanta distruzione”.

Tra i vari episodi intrecciati tra loro Di Sorte racconta anche la vicenda del pilota del B-17f Joseph B. Townsend, che raggiunse a giugno del 1944 la sua base di Amendola dopo essere stato salvato e nascosto ai tedeschi prima a Canepina (dalla famiglia Tosti) e per oltre quattro mesi a Caprarola (da Biagio e Giuseppe Stefani) nel casale di Vaziano, località situata appena fuori Caprarola.

“Noi avevamo mantenuto i contatti con la famiglia di Joseph – racconta il nipote di Biagio Stefani, che porta il suo stesso nome – ma fino al 13 ottobre 2013 la sua per noi era solo la storia di un pilota americano al quale la nostra famiglia aveva dato rifugio. Poi è arrivata la telefonata di Mario e siamo venuti a conoscenza dell’intera storia. Il lavoro che ha fatto è stato eccezionale, anche perché ci ha dato modo di conoscere delle belle persone: lo stesso Mario e la moglie Enrica, Guerrino Tosti e, soprattutto, le figlie di Joseph(Jean, Pat e Lani) che ci hanno voluto conoscere di persona. Ogni qualvolta che mi ritrovo a parlare di questi fatti, i cui protagonisti sono i miei familiari e in generale molti italiani confesso che a stento trattengo l’emozione”.

L’incontro del 22 agosto, organizzato dallo stesso Biagio Stefani, sarà introdotto dai saluti di Eugenio Stelliferi, sindaco di Caprarola, e da quelli dell’assessore alla cultura Simone Olmati, che ha voluto fortemente l’evento e dall’estero, dove ora si trova, invierà un contributo scritto. Parteciperà anche il presidente del club Unesco Viterbo Tuscia Luciano Dottarelli.

Oltre a Mario Di Sorte, saranno presenti due tra i protagonisti della storia: Giacinta Stefani (nel 1944 appena 13enne sovente partiva a piedi da Caprarola per recarsi al casale di Vaziano a portare a Joseph i pasti e i ricambi dei vestiti) e Jean Townsend, la maggiore delle tre figlie di Joseph, il quale si salvò, visse ed ebbe tre figlie proprio grazie alla generosità incontrata nella Tuscia.




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