Notizie da Caprarola

Concita o senza Cita?

**Scritto da Admin**

b_300_209_16777215_00_images_stories_cdg.jpgDopo gli scontri violenti di Roma si scatenano le strumentalizzazioni politiche, ancora più violente e incoerenti di quelle dei black bloc.
Nel programma "Piazzapulita" in onda su LA7 di ieri sera, abbiamo ascoltato il peggio dalla politica e dai giornali italiani.

Concita De Gregorio, ex direttore de L'Unità, oggi a Repubblica, talmente abituata al rosso del suo ex giornale che non riesce a vergognarsi neanche quando accusa direttamente il Ministero dell'Interno,  con una violenza forse ancora più forte di quella dei black bloc, giudicando indecente la gestione della sicurezza a Roma durante il corteo a San Giovanni.
Tutti, dice Concita, sapevano che fin dal giorno prima lungo il percorso del corteo erano nascoste le sprange di ferro, lo sapevano anche i miei figli...
Interviene il giornalista Porro e chiede a Concita: hanno fato la denuncia? Ma i miei figli hanno 15 anni, risponde Concita... Porro incalza: hanno denunciato alla Polizia?
La Concita prima accusa e offende il ministro dell'interno, il sotto segretario Mantovano, il sindaco di Roma, l'intelligence di aver gestito indecentemente l'evento, chiedendone le dimissioni, poi ammette che i suoi figli sapevano della presenza delle spranghe e di averlo comunicato alla madre, ma sono così piccoli di età da non rendersi conto della gravità.
Questo è solo un esempio di come vengono strumentalizzate politicamente  le questioni italiane, in particolare quelle che riguardano direttamente i cittadini, quelli "indignati", quelli che hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese, forse anche al 15 del mese. Così, anche quando parte la protesta per rivendicare i propri diritti, intervengono i politici che senza vergogna deformano la realtà a proprio favore, peggio fanno i giornalisti abituati a reinterpretare i fatti ricostruendo una verità il più delle volte totalmente diversa dalla realtà purché faccia comodo al partito a cui si ispirano o peggio dal quale sono controllati.

 

b_130_0_16777215_00_images_stories_articoli_genova.jpg
Nella foto Carlo giuliani con passamontagna e l'estintore che stava lanciando nella camionetta: ingrandisci

Dopo l'incidente e i fatti del G8 del 2001 a Genova, dove perse la vita un manifestante mentre stava scagliando un estintore all'interno della camionetta dei Carabinieri, si scatenò il putiferio e le forze dell'ordine vennero accusate e processate per l'eccessiva violenza, mentre tutti sapevano perfettamente che Carlo Giuliani venne ucciso dal carabinere che per difendere la sua vita sparò un colpo intimidatorio che invece colpì Giuliani uccidendolo.
Si ribellarono gli studenti, i sindacati, le associazioni politiche, i partiti avversari al governo.

mt_ignore
Roma - disordini ottobre 2011

Ma la storia sembra ripetersi a Roma dove una delle immagini simbolo dei disordini è la foto di un ragazzo di Bassano Romano mentre lancia  un estintore verso i poliziotti, ma questa volta la fortuna per lui ha girato... nessuno ha sparato. Infatti, dopo quel triste evento del G8, dopo tanti incidenti durante molte manifestazioni quasi sempre alterate dalla violenza dei centri sociali e dai black bloc, e dopo gli incidenti a Roma nel dicembre 2010, la polizia e tutte le forze dell'ordine hanno ricevuto una direttiva ben precisa: non intervenire con la violenza ma tenere sotto controllo e dividere il corteo. E così è stato fatto anche con l'aiuto degli idranti o con i lacrimogeni. Infatti, non si sono viste cariche della polizia. Giusto o sbagliato, è stato scelto di non rispondere con violenza alla violenza.
Ciò nonostante arrivano ugualmente gli attacchi di certa stampa, come quella di Concita De Gragorio per capirci, che probabilmente  rivendica il sacrosanto diritto di manifestare e scioperare e la totale libertà di movimento anche se avvengono scontri così violenti, anche se gente totalmente estranea deve subire i disagi causati. Certo manifestare è un diritto e va difeso, ma chi difende i diritti dei privati cittadini? E quelli dei commercianti che rischiano di vedersi distruggere le vetrine del negozio, o privati che vedono bruciare la propria auto acquistata con lunghi sacrifici o addirittura quelli che si vedono bruciare la propria casa.
Chi paga? Nessuno se non hai una assicurazione contro atti vandalici, perché di vandali stiamo parlando, di quei delinquenti, da alcuni definiti anche terroristi, che hanno offuscato il senso della manifestazione, umiliando circa 200 mila manifestanti composti intervenuti con sane intenzioni da tutta Italia. Chi viene arrestato? Nessuno, perché la legge non ha sufficientemente condizioni e leggi per intervenire ed arrestare i manifestanti indagati, e del resto neanche certa stampa vuole perseguire certi delinquenti, purché appartengano ad una certa corrente, s'intende.
Ma a Concita, e a tutti quei giornalisti e politici che remano sempre e soltanto in una direzione a scapito della verità e dei diritti dei lavoratori, come nella manifestazione di Roma, poco importa del disagio sociale dei manifestanti. Per questa gente è più importante combattere l'avversario politico. E' stato contestato anche Di Pietro che ha proposto di rivedere certe leggi e renderle più dure. E' stata criticata anche l'idea di far pagare un  pedaggio di 2 euro ad ogni manifestante in modo da creare una specie di fondo cassa in caso di danni.
Concita tenta di inculcare in ogni suo articolo, ad ogni passo, in ogni apparizione televisiva, che gli indignati sono appartenenti solo ad una classe politica, che la giustizia è solo e sempre da una parte, come l'onestà, i sani principi, la giustizia. Ma è bene sottolineare a Concita che gli indignati siamo tutti noi cittadini italiani, quelli che sanno esattamente come stanno le cose, come funzionano tutti i meccanismi politici, e non siamo indignati solo verso la crisi economica, verso una classe politica corrotta, verso una giustizia latitante. Noi siamo indignati anche verso quella stampa che solo per pura contrapposizione mossa da una falsa ideologia, confonde la realtà disorientando gli italiani.
Questa non è informazione... è pura disinformazione alla faccia di quelli che una ideologia ce l'hanno davvero e la difendono fortemente anche se non arrivano alla fine del mese. Ma capiamo pure la posizione di Concita, tanto indaffarata a sparlare di tutti quelli che sono oltre la barricata. Del resto, cosa non si farebbe per tenersi stretto un caché da 600.000 euro annui? Di tutto e di più, soprattutto quando quel posto da direttore te lo ha regalato il partito, e non poteva essere diversamente. Si arriva anche a diventare paladini dei precari, dei lavoratori... si, quelli degli altri, perché quando si tratta dei propri lavoratori le cose cambiano. In un solo colpo  l'Unità dopo aver quasi dimezzato la sua tiratura durante i tre anni di direzione Concita, ha buttato fuori circa 40 giornalisti senza tanti complimenti.
Come si dice, predicar bene e razzolar male.

La foto di Concita De Gregorio è tratta da www.dirittodicritica.com
{jcomments on}

**Console Debug Joomla!**

**Sessione**

**Informazioni profilo**

**Utilizzo memoria**

**Query Database**

**Errori nei file di lingua da analizzare**

**File lingua caricati**

**Stringhe non tradotte**