**Scritto da Administrator**

Da anni, troppi anni si è discusso sullo stato di salute del nostro lago di Vico, ma niente e nessuno ad oggi è riuscito a raccontarci in termini chiari e veritieri come stanno veramente le cose, né gli ambientalisti, né i nostri amministratori, né i ricercatori degli

enti preposti alle analisi periodiche. Il gran parlare fatto in quest'ultimo ventennio, con il grido di "al lupo al lupo", a fatto si che ogni allarme, in particolare quelli di Legambiente e ambientalisti, fossero stati sottovalutati, spesso ignorati, a volte giudicati minatori e sconsiderati.
Oggi invece, almeno da quel che ci dicono i dati sullo stato di salute del lago e della potabilità delle sue acque, che l'indifferenza al problema, forse dovuto anche ad una superficiale licenza politica, ha portato ad uno stato di grave rischio sia per l'ecositema lacustre, che ricordiamo è protetto da una Riserva naturale, sia per la salute dei cittadini dei comuni serviti con le acque del lago.
Più che di inquinamento vero e proprio, che comunque è presente, si tratta di "eutrofizzazione" delle acque dovuta ad un eccessivo apporto di sostanze eutrofizzanti (azoto e fosforo) massimo in corrispondenza dei periodi in cui le pratiche agricole prevedono la concimazione e la fertilizzazione dei terreni.
Questo comporta un forte incremento dei valori di ossigeno disciolto in concomitanza della più alta proliferazione di alghe. Alla fine del loro ciclo biologico queste muoiono, alimentando fenomeni di putrefazione che consumano l'ossigeno presente, liberando sostanze tossiche.

La crescita ipertrofica dell’alga e il relativo rilascio di tossine ha un andamento stagionale: è concentrato nei mesi invernali e primaverili, quando la temperatura delle acque è più fredda. In questi mesi l’alga cresce enormemente fino a lambire la superficie del lago, mentre nei mesi estivi, con le acque più calde, si ritira nei fondali ad una profondità di diversi metri (15 – 20)

Quindi, una prima considerazione: al momento attuale non ci sono rischi per la balneazione, visto che è praticamente impossibile per i bagnanti entrare in contatto con le biomasse algali.
Per quello che riguarda la potabilità dell’acqua, invece si fa esclusivamente riferimento allo studio della Regione Lazio prima citato, che fotografa una situazione preoccupante: 
“le tossine, la cui concentrazione totale nel lago ha spesso superato il valore limite, viaggiando attraverso gli strati geologici confinanti con le acque del lago, hanno largamente raggiunto le falde utilizzate per captazioni ad uso idropotabile. I valori misurati nei pozzi talvolta hanno superato le indicazioni internazionali prudenziali…”, concludendo che “… si consiglia a tutela della popolazione durante tutto l’anno, l’utilizzo nei potabilizzatori dei comuni di Caprarola e Ronciglione di filtri di carbone attivo, per eliminare sia le biomasse algali che le tossine prodotte”. Se quindi le cause dell’inquinamento del lago sono dovute all’uso eccessivo di fertilizzanti in agricoltura e agli scarichi di acque reflue non regimentati, lo studio individua alcuni interventi urgenti da adottare (filtri a carbone attivo negli impianti di potabilizzazione), e interventi di carattere strutturale (collettore per gli scarichi fognari e drastica riduzione di pesticidi). Interventi già adottati per “curare” il Lago di Nemi che hanno dato ottimi risultati.
Per queste ragioni la Legambiente ha provveduto a denunciare questo stato con un esposto indirizzato a tutti i comuni attorno al Lago di Vico, che pubblichiamo qui sotto: “I sindaci e gli enti preposti attuino tutti gli adempimenti necessari per scongiurare ogni ipotetico pericolo alla salute dei cittadini, causato dalle tossine delle alghe nell’acqua potabile prelevata dal Lago di Vico” E’ la secca richiesta contenuta nell’esposto diffida inviato oggi da Legambiente Lazio e dal circolo Legambiente Lago di Vico ai sindaci dei comuni di Caprarola e Ronciglione, alla Garante Regionale Servizio Idrico Integrato, al Presidente della Provincia di Viterbo, all’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio, al Dipartimento Prevenzione Asl Viterbo, alla Riserva Naturale Lago di Vico e alla Procura della Repubblica di Viterbo.
A pochi giorni dall’arrivo della Goletta dei Laghi di Legambiente, torna alla ribalta la questione dell’alga tossica nel Lago di Vico, stavolta per gli aspetti che riguardano l’acqua potabilizzata, prelevata dal Lago stesso, che arriva alle fontane pubbliche ed entra direttamente nelle case dei cittadini dai rubinetti. A seguito di un recente accesso agli atti, l’associazione ambientalista ha infatti preso visione di alcuni rapporti di prova relativi a campionamenti su acqua prelevata da fontane pubbliche dei Comuni di Caprarola e Ronciglione eseguiti dall’Arpa Lazio su commissione della Asl Viterbo nel dicembre dello scorso anno, nei quali si evidenziava la presenza di 215.550 cellule/litro di cianobatteri del genere Planktothrix su 4.591.215 cellule/litro di fitoplancton totale nel Comune di Ronciglione e 215.550 cellule/litro di cianobatteri dello stesso genere su 2.715.947 cellule/litro di fitoplancton totale nel Comune di Caprarola.
Numeri preoccupanti, secondo la Asl Viterbo che nel gennaio scorso, nel trasmettere i risultati delle analisi ai Comuni suddetti, sottolineava che “A scopo cautelativo, si propone ordinanza di non potabilità dell’acqua, in attesa di ulteriori comunicazioni dell’Arpa. Comunque è importante che si effettuino controlli sull’acquedotto, a partire dall’opera di presa, per constatarne la funzionalità”. “Non vogliamo creare allarmismi ma trovare soluzioni concrete e condivise, pur ritenendo allo stesso tempo assolutamente necessario informare la popolazione del possibile rischio per l’acqua potabile soprattutto nei momenti di periodica elevata fioritura delle alghe nel Lago di Vico, un rischio colpevolmente taciuto a nostro avviso fino ad ora”.
A sostenerlo sono Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, e Fabrizio Giometti, presidente del Circolo Legambiente Lago di Vico. E’ nessario che si chiarisca subito quali misure sono state prese fino ad ora e quali si intendano rendere per evitare di mettere a rischio la salute dei cittadini che tutti i giorni bevono l’aqua prelevata dal nostro splendido Lago.

Di Admin (del 25/06/2008 @ 18:42:48, in SALVIAMO IL LAGO DI VICO, linkato 2083 volte fino al 31/12/2010)

Commenti fino al 31/12/2010

 

# 1
Scusate,ripropongo qui il mio commento già pubblicato alcuni mesi fà nel blog.
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Fermate quelle maledette botti


Come ogni anno questo maledetto problema ci si rivolge contro, l’uso di fitofarmaci e di diserbo per agricoltura particolarmente accentuato nella nostra area, mette a dura prova la realtà delle nostre coscienze. Cosi ogni anno si parla di inquinamento delle acque, di moria delle api, coccinelle, farfalle, di malattie tumorali in costante crescita, ma la vera realtà è che siamo noi stessi autori del nostro male. Sconsiderati, distratti, poco informati, accecati solo di realizzare il profitto a danno di tutto e di tutti. È cosi che decine e decine dei nostri agricoltori felici di riempire le loro botti con relativi preparati ci spruzzeranno un po’ del loro veleno.
Sì veleno… composti chimici, molecole chimiche, e qualcuno come dichiarato informalmente si accinge nella scellerata sperimentazione e relativa irrorazione di miscele di preparati differenti, nella speranza di vedere debellato l’insetto che poi misteriosamente riapparirà nella pianta del vicino magari rafforzato geneticamente.
Fermate, fermiamo quelle botti che ogni anno rubano un pò della nostra vita, animale e vegetale compresa, le atomizzatrici con le loro pressioni vaporizzando molecole d’aria sospinte da una leggera brezza ci arrivano direttamente nelle nostre case, noi non ci accorgiamo, ma inevitabilmente respiriamo e mangiamo prodotti della nostra terra contaminati, per non parlare delle<
Di  sandro (inviato il 09/07/2008 @ 12:00:48)
# 2
continua-------
per non parlare delle polveri che durante la raccolta delle nocciole mettono di nuovo in risalto polvere e prodotti fitosanitari ancora in carenza, basta…. Chiediamo ai nostri amministratori regole rapide per un’agricoltura sana e pulita e una maggiore tutela per l’ambiente realizzando un’agronomia a base di insetti antagonisti, diventando cosi un paese pilota avendo anche un ritorno economico sulla qualità dei prodotti commercializzati e non restiamo impassibili se il confinante senza troppe pretese e con brutalità mette a rischio la nostra salute. Le norme di auto tutela ci sono, mi riferisco in parte all’ordinanza n° 49 del 9.5.07 del nostro Comune, che riguardo all’uso di presidi sanitari al punto (5) conferma: l’obbligo di apporre preventivamente ed almeno per l’intero periodo di carenza nei terreni trattati idonei cartelli ben visibili l’uno dall’altro e posti in maniera da delimitare l’area trattata; al punto (7) conferma: di evitare in giornate di pioggia e di vento forte l’uso di presidi sanitari, ed ancora il ricorso a norme nazionali, regionali e comunitarie circa l’uso di detti presidi per la tutela dell’ambiente e della salute umana in riferimento alle vicinanze delle civili abitazioni.
Infine, il ricorso e la denuncia agli organi di vigilanza locale “Corpo Forestale dello Stato, Polizia Locale, A.S.L Viterbo- Dip.S.I.P, Comando stazione Carabinieri” qualora non fossero rispettate le regole dettate dall’ordinanza stessa e le normative in essa contenuta.
Scusate, sono arrabbiato, arrabbiamoci…..
Di  sandro (inviato il 09/07/2008 @ 12:04:00)
# 3
condivido pienamente.. e nn capisko kome queste persone nn si vergognino minimamente... di farci respirare dentro le nostre case questi veleni.. e la cosa ke mi mette piu paura è il fatto ke anke loro siano disposti a respirare...questi veleni..durante il periodo della raccolta ..
Di  **Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.** (inviato il 18/07/2008 @ 19:33:12)
# 4
ciao giorgio e grazie per la condivisione, quello che manca profondamente è la cultura, se un agricoltore potesse accedere ad internet e consultare la tossicità e la pericolosità di detti presidi sulla salute umana forse potrebbe cambiare modo di pensare e di trasformare con l'ausilio di nuove tecniche ecologiche la propria coltura.Detti presidi infatti a lungo andare causano anche delle modificazioni genetiche delle cellule umane con tutti i rischi che si conoscono anche legati alla trasmissibilità che tale componente può incidere nel concepimento di un figlio/a.Io credo che bisogna stare molto attenti anche perchè nella nostra carta costituzionale italiana, lart. 32 parla proprio in difesa della salute. difesa della salute.Quello che sicuramente possiamo fare è applicare in nostra difesa come gia scritto nel post sopra l'ordinanza emessa dal comune e cioè la n° 49 del 9.5.07.Oppure sensibilizzare con metodo orale e scritto l'assessore addetto all'agricoltura.
Di  sandro (inviato il 23/07/2008 @ 12:30:11)
# 5
Mi dimenticavo.... prova a farti una passeggiata al lago di vico lato ristorante venanzio,e conta quante botti passano,anzi se ammiri il paesaggio vedi che all'interno dei terreni coltivati si alza verso il cielo uno spruzzo d'acqua innocente!!!!
lunedi scorso, mentre ero a passeggio con la mia pupa di 6 mesi nei pressi del ristorante da venanzio (lago di vico)un agricoltore stava irrorando un noccioleto, per la puzza che arrivava sospinta dal vento e dalla pericolosità che tali sostanze potevano nuocere alla mia piccola me ne sono andato di tutta corsa pensando a quanto era bello quel lago tanti anni fa quando con i miei amici facevamo il bagno in tutta sicurezza.
Di  sandro (inviato il 23/07/2008 @ 12:40:48)
# 6
articolo
Di  **Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.** (inviato il 30/06/2009 @ 16:12:08)
# 7
Perché continuare a parlare sul tema, bla, bla, bla? Non possiamo far chiacchiere soltanto. Se vedete un agricoltore che effettua trattamenti in presenza di vento, o senza rispettare le distanza previste dalla legge, avete il diritto e anche il dovere di segnalare tempestivamente il fatto ai carabinieri, ai guardiaparco, alla polizia.
Dov'è finito il nostro senso civico? Se ognuno parla senza agire, questi continueranno imperterriti e anzi faranno da padroni. Per quanto riguarda sensibilizzare l'assessore all'agricolutra... Ma sapete di chi state parlando? Per lui sono importanti i voti, il resto non conta. Il sindaco e tutti gli altri non sono da meno, ognuno di loro ha nocchieti e al pensiero di perdere una manciata di nocchie già stanno male. Lo stesso vale per il candidato sindaco alle prossime elezioni.
Date retta a me, alle prossime elezioni, non aspettiamo le loro proposte, ma facciamo noi le richieste ed imponiamo delle condizioni, facendo mettere per iscritto l'impegno che il candidato prende, pena le dimissioni. Vedrete che nessuno se la sentirà di limitare, dico limitare, l'uso dei trattamenti, di qualsiasi genere anche quelli più pericolosi.
Il resto... sono solo chiacchiere.
Scusate la crudezza, ma è così.
Di  Roberto (inviato il 06/07/2009 @ 15:37:40)
# 8
salve,domenica 23/08/2009 sono andato al lago,zona rivazzurra,con mia moglie e mio figlio di 10 anni.una giornata bellissima e un posto incantevole, peccato che la mattina del lunedì mio figlio era,ed è,ricoperto di bolle in tutto il corpo e sta prendendo il cortisone!ho parlato con la guardia medica e l'unico consiglio che mi ha dato è..di cambiare lago!!non posso crederci!!potete dirmi chi è il responsabile delle bolle e a chi posso rivolgermi?sarei tentato di denunciare qualcuno..grazie per l'attenzione
Di  **Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.** (inviato il 26/08/2009 @ 12:31:21)
# 9
via i nocchietidal lago!!!è riserva o no!??
Di  carlo (inviato il 21/07/2010 @ 19:08:19)
# 10
1000 ettari che gettano velono arsenico...polveri sul lago!!!!!!!
Di  mirco (inviato il 21/07/2010 @ 19:09:09)
# 11
1000 ettari...
Di  Anonimo (inviato il 21/07/2010 @ 19:09:40)
# 12
e poi la colpa e del centro chimico e di 3 stabilimentiche vergona ma chi si pensano di prendere in giro!!!
Di  silvano (inviato il 21/07/2010 @ 19:10:51)



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